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COS’ É IL NEUROFEEDBACK

Redatto dal Dott. Giuseppe Augusto Chiarenza

Neuroterapeuta certificato BCIA,

Neuropsichiatra infantile, Neurologo e Psicoterapeuta

Direttore del Comitato Scientifico della Società Italiana di Neurofeedback e QEEG

Hai deciso di approfondire che cos’è il Neurofeedback? Su consiglio del tuo psicoterapeuta ti è stata proposta una terapia Neurofeedback? Desideri approcciare a questa novità ma ti senti un po’ scettico e non sai se ilNeurofeedback funziona? Vorresti abbinare il neurofeed alla tua attuale psicoterapia ma non disponi però delle conoscenze per valutare se il Neurofeedback può fare al caso tuo?

Il Professore Giuseppe Chiarenza dopo oltre 40 anni di carriera universitaria e ospedaliera come neurologo, neuropsichiatra infantile e psicoterapeuta ha dedicato gli ultimi 10 anni a studiare come funziona il Neurofeedback. Ha ottenuto il riconoscimento di terapeuta Neurofeedback dalla BCIA, la più importante associazione di Neurofeedback a livello mondiale ed è oggi riconosciuto come uno dei massimi esperti di Neurofeedback in Italia.

Se è dunque tua intenzione saperne di più a riguardo il Neurofeedback, ti suggerisco di prenderti qualche minuto di tempo libero e di concentrarti sulla lettura di questo articolo.

CHE COS’È IL NEUROFEEDBACK

Il Neurofeedback (NF) è un metodo terapeutico, non invasivo, per modificare il funzionamento del cervello mediante l'invio, in tempo reale, d’informazioni (feedback) al soggetto relativi ai cambiamenti, istante per istante, dello stato elettrico del suo cervello.

L’invio costante di questo feedback ha l’effetto di modificare terapeuticamente cognizione, emozioni e comportamento. In parole semplici si tratta di allenare il proprio cervello a modificare il suo stato elettrico per raggiungere uno stato di benessere.

Premessa

Questa breve esposizione presenta le evidenze scientifiche che stanno alla base del Neurofeedback insieme ad alcuni cenni storici sulle prime ricerche sull'uso di questa tecnologia per il trattamento di vari disturbi neuropsichiatrici.

Vi invitiamo a leggere le risposte alle domande più frequenti alla fine di questa presentazione.

Se avete altre domande sul Neurofeedback, si prega di inviare una email a cidaaimilano@gmail.com. Saremo lieti di fornire una risposta più precisa alle vostre domande.

NEUROFEEDBACK: Le Tecniche

Per lungo tempo le prime tecniche di Neurofeedback hanno fatto uso di solo 2 o 4 sensori senza l’impiego dell’EEG quantitativo (QEEG) che richiede un numero maggiore di sensori.

Successivamente, grazie anche allo sviluppo tecnologico di computer molto più veloci in grado di analizzare rapidamente la massa enorme di dati che provengono dall’elettroencefalogramma (EEG), sono stati sviluppati numerosi nuovi protocolli di Neurofeedback. Molti di questi prevedono l'uso dell'elettroencefalografia quantitativa per migliorare il valore clinico del trattamento con Neurofeedback.

Neurofeedback: Le principali metodologie

Tre principali metodologie di Neurofeedback sono oggi disponibili:

1) Neurofeedback di superficie con punteggi z in tempo reale.

2) Neurofeedback di volume con l’uso della tomografia elettromagnetica a bassa risoluzione (LORETA )

3) Neurofeedback con la risonanza magnetica funzionale (fMRI).

Il Neurofeedback di superficie con punteggi z in tempo reale utilizza da 2 a 4 o più sensori applicati al cuoio capelluto per monitorare l'attività elettrica delle cellule nervose che si trovano direttamente sotto il sensore. Utilizza calcoli computerizzati, continui e in tempo reale, basati sui dati del QEEG e li confronta con un database normativo corrispondente all'età del soggetto.

Il Neurofeedback di volume con la tomografia elettromagnetica a bassa risoluzione, LORETA utilizza una tecnica di localizzazione tridimensionale di una sorgente elettrica cerebrale con una precisione, in molte situazioni, di circa 1 cm.

In questo modo è possibile allenare determinate zone del cervello per alleviare sintomi connessi a quelle determinate aree corticali cerebrali (aree di Brodmann).

Il vantaggio del Neurofeedback con la risonanza magnetica funzionale fMRI consiste nell’esaminare il funzionamento di aree subcorticali profonde del cervello. Tuttavia, ha lo svantaggio pratico di essere un metodo molto costoso, con apparecchiature che costano oltre 1 milione di euro, non sono portatili e per adesso impiegato principalmente a scopo di ricerca.

COME FUNZIONA IL NEUROFEEDBACK: I principi

Il condizionamento operante (CO) è alla base del Neurofeedback.

Il CO è una procedura di modifica del comportamento di un organismo mediante la somministrazione di rinforzi positivi ogniqualvolta compare nel cervello quel particolare e desiderato evento elettrico.

Con l’allenamento, questo pattern elettrico inizia presto ad apparire prima del rinforzo positivo, portando ad una maggiore frequenza di comparsa dell’evento elettrico desiderato.

Conoscendo la posizione anatomica di un particolare evento elettrico associato ad una precisa funzione cerebrale, il Neurofeedback può essere utilizzato per modificare un'ampia varietà di funzioni cerebrali , compresi condizioni patologiche quali stati depressivi, di ansia, di dipendenza, di anomalie indotte da lesioni, disturbo da deficit di attenzione/ iperattività (ADHD) e autismo .

Pertanto è essenziale per utilizzare al meglio il Neurofeedback avere un sistema di nozioni di anatomia funzionale per conoscere le sedi cerebrali dei diversi processi sensoriali e cognitivi.

Il Neurofeedback si basa sulla capacità del clinico di collegare i sintomi e le lamentele di un paziente ad una ben precisa disregolazione dell’EEG in particolari regioni cerebrali, note per essere associate a funzioni specifiche.

DOMANDE FREQUENTI

IL NEUROFEEDBACK VIENE SOLO UTILIZZATO PER PROBLEMI DI SALUTE MENTALE?

Il Neurofeedback può essere utilizzato anche in campo non-clinico per migliorare le proprie prestazioni (“peak performance”) in tutti i campi professionali e sportivi.

Per recuperare le proprie prestazioni dopo un infortunio o trauma cranico.

Il Neurofeedback viene anche impiegato per migliorare la qualità del sonno.

CON IL NEUROFEEDBACK MI VIENE MESSA IN TESTA DELL’ELETTRICITÀ?

No, nessuna energia o elettricità è messa in testa. L'attrezzatura "ascolta" le vostre onde cerebrali.

QUAL’ È LA FREQUENZA DELLE SEDUTE DI NEUROFEEDBACK?

Da un minimo di 1 a 2 sedute a settimana.

NEUROFEEDBACK TERAPIA: QUANTE SEDUTE DI NEUROFEEDBACK AVRÒ BISOGNO?

Tipicamente sono necessarie 10 o più sedute, ma in generale non meno di 20.

Per quanto tempo durano i risultati del Neurofeedback?

I risultati rimangono generalmente “stabili” finché si mantengano positivi ambienti e comportamenti mentali ed emotivi.

LE ATTREZZATURE PER IL NEUROFEEDBACK SONO CERTIFICATE?

Le nostre attrezzature usate per il Neurofeedback sono approvate da FDA (Food and Drug Administration, USA e approvate in Europa con certificazione CE.

NEUROFEEDBACK OPINIONI

20 gennaio 2019

Nella mia esperienza il Neurofeedback ha dimostrato avere una grande e?cacia e ha portato notevoli benefici. Ho cominciato a sentire e?etti positivi già durante i primi mesi di terapia: ricordo in particolare una sera in cui, dopo una seduta di Neurofeedback, ho sperimentato un notevole senso di distensione mentale e di decongestione nei miei pensieri. A suo tempo ho paragonato questo stato al trovarsi in mezzo a un lago sereno e tranquillo, dove le condizioni atmosferiche permettono di vedere chiaramente in lontananza, invece che sballottati nel mezzo di una tempesta con una visibilità molto ridotta.

Con il proseguimento della terapia ed in particolare durante la pausa estiva gli e?etti positivi hanno continuato a manifestarsi in varie forme: la più significativa per me è una maggiore facilità nella lettura ed in particolare una rinnovata capacità di formare immagini mentali di quello che leggo, sia nel caso di descrizioni che di concetti astratti. Ho spesso pensato a questa novità paragonandola alla possibilità di osservare un grande dipinto da lontano, inquadrando i singoli particolari in una visione generale e di ampio respiro dell’intera opera, contrapponendola invece al dover considerare ogni singolo dettaglio a distanza molto ravvicinata, senza possibilità di costruire una visione globale. Questo miglioramento della capacità di rappresentazione immaginifica è anche connesso ad una maggiore facilità della memoria e si accompagna in generale al pensiero più disteso e meno congestionato che fin dall’inizio è stato una conseguenza della terapia.

15 settembre 2020

Volevo informarla del mio stato di "benessere" dopo la seduta di Neurofeedback. Rilevo un senso di "stabilità" psicologica e di benessere. Quel senso di "radicamento temporale" che mi permette soprattutto di "ragionare" nei momenti critici della giornata, impedendomi di essere trascinata nel vortice dell'angoscia e del terrore, e questa nuova esperienza mi dà forza e fiducia.

Centinaia di pazienti hanno migliorato il proprio benessere grazie alle sedute di Neurofeedback. Contatta subito il dott. Giuseppe Chiarenza per conoscere il programma più adatto alle tue esigenze: cidaaimilano@gmail.com cell.3487703089

 

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